PERCHE’ LE PERSONE RIMUNGINANO? (Part 3)

Salve a tutti,

continuo a parlarvi di disturbi d’ansia e di rimuginio. Oggi cerchiamo di capire perché le persone rimuginano.

Facciamo una premessa e parliamo di metacognizione. Il termine metacognizione significa letteralmente “oltre la cognizione”, ed è usato per indicare il pensiero sul pensiero. La metacognizione rappresenta la conoscenza e consapevolezza del funzionamento della propria mente. La metacognizione indica quindi un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, attuabile grazie alla possibilità di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. Nella prospettiva della Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) (Semerari et al., 2008; Carcione et al., 2010; Dimaggio et al., 2013), la metacognizione può essere definita come un insieme di abilità che consentono all’individuo di:

  • identificare e attribuire stati mentali a sè e agli altri, sulla base delle espressioni facciali, degli stati somatici, dei comportamenti e delle azioni;
  • pensare, riflettere e ragionare sugli stati mentali propri e altrui;
  • utilizzare le conoscenze e le riflessioni sui propri ed altrui stati mentali per prendere decisioni, risolvere problemi o conflitti psicologici e interpersonali e, infine, padroneggiare la sofferenza soggettiva.

Rispetto al rimuginio le persone tendono a sviluppare delle “credenze metacognitive” con cui spiegano a loro stesse la propria tendenza a rimuginare. Vediamo alcuni esempi.

Credenza 1: le persone possono convincersi che rimuginare sia utile, che possa servire per risolvere una situazione problematica o per anticiparne le conseguenze negative facendoci sentire più pronti.

Credenza 2: le persone possono essere convinte che non sia possibile fermare il rimuginio, vivendolo come una sorta di automatismo al di fuori del proprio controllo. In questo caso il rimuginio è percepito come un processo automatico, incontrollabile, dannoso al punto che potrebbe, per alcuni, portare alla pazzia.

Secondo A. Wells (psicologo) il rimuginio è tanto più grave e difficile da eliminare quanto più la persona pensa che rimuginare sia utile.

Chiaramente queste credenze disfunzionali legate all’utilità del rimuginio mantengono l’individuo in una condizione di ansia e in una falsa percezione di risoluzione del problema stesso (Sassaroli & Ruggiero, 2003).

Con questo post concludo l’argomento rimuginio ma continuerò a parlarvi di ansia nei miei prossimi video. A presto e restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton

RIMUGINIO: QUALI SONO LE CAUSE?

Salve a tutti,

in relazione ai disturbi d’ansia torno a parlarvi del rimuginio e dei fattori che possono causarlo.

Le cause del rimuginio possono variare da fattori genetici a esperienze di vita stressanti o traumi passati. Inoltre il rimuginio può essere alimentato da una scarsa regolazione emotiva e da una percezione distorta delle minacce.

Un fattore però particolarmente predisponente e su cui è importante porre l’attenzione è lo stile parentale e soprattutto gli stili di attaccamento insicuri.

Non si tratta di un rapporto di causa effetto ma di una correlazione secondo cui un genitore iperprotettivo può portare all’educazione di un figlio rimuginatore.

Ci sono casi in cui il genitore insegna al bambino ad essere eccessivamente preoccupato riguardo ciò che di negativo può accadere in futuro o come conseguenza delle proprie scelte.

In altri casi può capitare che un genitore faccia scelte al posto del bambino riguardo la sua vita non permettendogli di allenarsi ad esplorare, di fare scelte e di sbagliare. Bisogna però tener conto che imparare a sbagliare è fondamentale per costruire personali criteri decisionali ed è molto utile che avvenga in un periodo di vita in cui si è comunque tutelati dall’azione riparativa e di cura dei genitori che possono limitare i danni. Un genitore iperprotettivo può essere quindi un ostacolo allo sviluppo di decisioni autonome e di fronteggiamento dei problemi. Il bambino impara a non agire e a rimuginare su una molteplicità di ipotetiche alternative piuttosto che tentare. Si crea anche un effetto indiretto che favorisce lo sviluppo di credenze metacognitive non adattive e non realistiche, associate all’attivazione del rimuginio e all’aumento di ansia.

Per oggi mi fermo qui ma credo che tornerò ancora su questo argomento. A presto allora e restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton

IL RIMUGINIO

Salve a tutti,

oggi vi parlo di un fenomeno psicologico particolare che spesso si lega all’ansia: il rimuginio mentale.

Il rimuginio o worry è un’attività cognitiva caratterizzata da pensieri analitici, ripetitivi, pervasivi, di tipo verbale e astratto, in molti casi seguito da una focalizzazione visiva di immagini. Esso si distingue per la sua negatività perché tende a mantenere e amplificare stati emotivi negativi e incontrollabilità. Il contenuto del rimuginio riguarda solitamente pensieri catastrofici e preoccupazioni future, senza riuscire a trovare soluzioni pratiche alle situazioni o problemi che ci si trova ad affrontare.

Il rimuginio è un’esperienza comune a tutti e può manifestarsi in vari contesti. Tende a catturare l’attenzione del soggetto che si chiude nella sua mente, si isola nei pensieri e si allontana da ciò che lo circonda. Il rimuginio impedisce di andare oltre un brutto pensiero o una sensazione spiacevole, perchè quando si inizia a rimuginare è difficile smettere.

Il rimuginio ha mostrato di avere un impatto fondamentale nel sostenere e aggravare molti disturbi psicologici come ad esempio i disturbi d’ansia. Il rimuginio è vissuto in questi casi come una modalità di fronteggiamento dell’ansia, generata dalla percezione di situazioni identificate come minacciose, pericolose, incerte e difficili da gestire; quindi rimuginare sulla situazione temuta ha lo scopo di prevenirla e controllarla. Coloro che rimuginano si percepiscono deboli, fragili, insicuri, spaventati, costantemente soggiogati dalla pericolosità del futuro e poco capaci di poter controllare gli eventi incerti. Per questo motivo utilizzano il rimuginio come strumento mentale per anticipare e controllare il possibile verificarsi di un evento futuro temuto. Il non verificarsi delle conseguenze temute determina il rinforzo di tale processo di pensiero e di conseguenza il rimuginio si cronicizza e diventa disfunzionale e maladattivo.

Il rimuginio può quindi avere effetti deleteri sulla salute mentale e fisica ed essere associato a una ridotta qualità della vita, poiché le persone che ne soffrono tendono a evitare situazioni sociali e a sperimentare un aumento dei livelli di stress e tensione.

Per oggi mi fermo qui ma tornerò a parlarvi del rimuginio nel mio prossimo video. A presto e restate connessi!!!

Dr.ssa Michela Pinton