Salve a tutti,
ecco la prima parte dell’intervista alla radio che la dr.ssa Michela Pinton ha registrato la scorsa settimana sul tema “Ansia e Psicoterapia”.
Buon ascolto e restate connessi!!!
Salve a tutti,
ecco la prima parte dell’intervista alla radio che la dr.ssa Michela Pinton ha registrato la scorsa settimana sul tema “Ansia e Psicoterapia”.
Buon ascolto e restate connessi!!!
Salve a tutti,
oggi pubblico un post un po’ insolito perché c’è una novità.
A quanto pare i miei video sull’ansia non sono arrivati solo a voi che mi leggete e guardate ma anche a qualcun altro. Volete sapere chi???
Sono stata invitata a Radio Storytime/CanaleItalia per parlare di ansia e psicoterapia!!!
Non posso mostrarvi gli interni degli studi o il girato dell’intervista adesso ma dovrebbe andare in onda tra un paio di giorni. Presto quindi vi comunicherò dove e quando la potrete ascoltare in versione integrale.
Nel frattempo…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
continua la rassegna di video sul tema dell’ansia. Oggi cercheremo di capire quando l’ansia può essere un problema transitorio o un vero e proprio disturbo psicopatologico.
In un precedente video vi ho piegato che l’ansia può diventare un problema quando si manifesta con troppa frequenza, lunga durata, alta intensità o in modo sproporzionato rispetto all’evento che l’ha elicitata. Tuttavia se tutto questo si verifica per qualche giorno, settimana o mese e poi rientra nella norma allora si tratta solo di un problema transitorio.
Si tratta invece di un vero e proprio disturbo d’ansia quando sono presenti le seguenti caratteristiche:
1. L’ansia si presenta con maggiore frequenza, durata e intensità per più di sei mesi consecutivi;
2. L’ansia invalida uno o più ambiti della vita della persona (lavorativo, familiare, relazionale….).
Considerando questi aspetti è possibile fare una prima valutazione per stabilire se si sta manifestando un disturbo d’ansia o solo un problema transitorio. In ogni caso il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta, che possa fare una vera e propria valutazione diagnostica.
A presto con un nuovo video sull’ansia e come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
eccoci con un nuovo video sull’emozione ansia. Dopo aver descritto nei video precedenti cosa sono le emozioni e in particolare la paura e l’ansia, oggi cercheremo di chiarire quando l’ansia può diventare un problema.
I criteri per cui l’ansia può diventare un problema sono diversi e sono validi anche per le altre emozioni. Ma andiamo ad elencarli.
L’ansia può diventare un problema quando:
A questo punto, se pensate di avere un problema con l’ansia provate a considerare questi criteri. Se uno o più sono presenti allora c’è un problema nella regolazione di questa emozione e se tali criteri sono presenti da più di 6 mesi potrebbe anche presente un disturbo correlato all’ansia.
In entrambi i casi vi invito a rivolgervi ad uno psicoterapeuta che possa valutare insieme a voi l’entità del problema.
A presto con un nuovo video sul tema dell’ansia e come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Rassegna “Pillole di psicologia”. La dr.ssa Pinton Michela risponde alle domande del pubblico durante la serata “Ansia e Panico” e spiega per quali motivi è utile affidarsi ad uno psicoterapeuta. Buona visione!
Questo è un pregiudizio che, ahimè, viene mosso alla categoria degli psicologi ancora con frequenza. Se si pensa che lo psicologo costi troppo significa che si hanno in mente dei termini di paragone con altre professioni e allora facciamoli questi confronti e verifichiamo come stanno realmente le cose.
Si diventa psicologi abilitati alla professione con una laurea quinquennale, un anno di tirocinio post lauream e un esame di stato. Più o meno lo stesso tipo di percorso che sostengono altri professionisti come i medici, gli ingegneri e gli avvocati. Se lo desidera, uno psicologo può proseguire la sua formazione attraverso corsi, master e scuole di specializzazione che durano da 1 a 4 anni dopo la laurea. Quindi uno psicologo è un professionista con un percorso formativo che varia tra i 5 e i 10 anni e che si occupa di servizi alla persona, al gruppo o alla comunità. E’ quindi un professionista che si può paragonare alle figure professionali di cui sopra. Vogliamo fare quindi un confronto di costi tra un medico, un dentista, un avvocato, un commercialista, un notaio, un ingegnere e uno psicologo? Ovviamente questo tipo di confronto bisogna farlo in ambito privato, perché nel pubblico il sistema di retribuzione è diverso.
A questo punto mi trovo un attimo in impasse perché bisognerebbe capire da chi afferma che lo psicologo costa troppo, quanto ha pagato una seduta e se effettivamente gli è costata di più rispetto ad un colloquio con un altro dei professionisti citati. Spero che qualcuno vorrà raccontare la sua esperienza, ma in linea di massima ho voluto fare questi paragoni perché credo che il punto sia un altro. Ho l’impressione che a livello pubblico la professione dello psicologo sia ancora considerata in qualche modo inferiore rispetto ad esempio ad un medico o ad un avvocato e che per questo motivo si reputi che dovrebbe essere pagato di meno. Eppure non ne capisco il motivo visto che gli anni di studio, il livello di conoscenze e competenze acquisite e l’esperienza sono confrontabili nei diversi lavori, ciò che cambia è solo l’ambito. Mi viene inoltre il dubbio che questa convinzione si leghi al fatto che lo psicologo non è ancora considerato come una figura necessaria per la salute e il benessere delle persone. Di questo aspetto in particolare ho già scritto in un mio precedente post sul ruolo dello psicologo, che potete andare a consultare.
Per fare infine un po’ di chiarezza su questo argomento posso precisare che i prezzi di una seduta con uno psicologo sono variabili per tanti motivi ma in alcuni casi si tratta di cifre assolutamente abbordabili mentre in altri superiori. Tali differenze sono dovute ad una serie di fattori che provo ad elencarvi: zona in cui si eroga il servizio (ci sono differenze per esempio tra nord e sud Italia e tra città e paesi di provincia), psicologo o psicoterapeuta (il secondo ha un livello di formazione maggiore e maggiori competenze per cui può avere un tariffario più alto), anni di esperienza (chi lavora da più tempo, di solito, ha un tariffario maggiore rispetto a chi ha appena cominciato a lavorare), grado di riconoscimento da parte del pubblico (chi viene riconosciuto come più esperto in un certo ambito può avere un tariffario più alto), tipo di prestazione richiesta (una semplice consulenza può avere costi diversi da una terapia) e molti altri fattori ancora. Aggiungo poi che forse non tutti sanno che gli psicologi, appartenendo ad un Ordine, sono regolati rispetto al loro tariffario e che è possibile consultarlo sui siti internet. Per il Veneto per esempio il sito in cui potete trovare queste informazioni è: www.ordinepsicologiveneto.it. Penso che la possibilità di accedere liberamente a questa informazione dipanerà ogni dubbio perché ognuno potrà verificare se la cifra che gli è stata richiesta è in linea che la regolamentazione vigente.
Io credo che se consulterete il tariffario in vigore avrete una gradita sorpresa e forse vi ricrederete sulla categoria degli psicologi. A presto con un altro pregiudizio e buon week end!
In questo articolo vi svelerò i segreti del mestiere. Scopriamo insieme se e come uno psicologo può manipolare la mente delle persone.
In realtà questo pregiudizio mi sembra alquanto superato. E’ passato molto tempo da quando ho sentito una frase del genere. Nei pochi casi in cui mi è stata rivolta, magari anche solo come battuta, ho sempre posto questa domanda: “Secondo te come posso fare a manipolare la mente delle persone?” Di solito le persone danno risposte molto vaghe del tipo “Eh… che ne so io come fai? Tu sai i trucchi del tuo mestiere!” oppure “Magari mi ipnotizzi e mi fai fare quello che vuoi!”
Bene, sveliamo allora i trucchi del mestiere, sono convinta che informare, spiegare, comunicare il più possibile sulla professione dello psicologo sia molto importante per superare dubbi e timori.
Che modi può avere uno psicologo per manipolare la mente delle persone?
Insomma credo davvero che si tratti solo di suggestioni, fantasie o chiacchiere poco attinenti con la realtà. Le persone che si rivolgono agli psicologi e si sottopongono a delle sedute o a percorsi di psicoterapia sono in continuo aumento ma di solito per motivi di privacy non raccontano la loro esperienza. Io però le inviterei tutte a descrivere come si è svolto il loro colloquio, senza entrare nello specifico dei motivi che le hanno portate a chiedere un consulto. Sono convinta che i loro racconti sarebbero molto più chiarificatori e istruttivi delle mie parole. Perché quindi non provarci? Potete usare anche questo spazio per raccontarvi, ne sarei felice. Buona giornata a tutti.
Quando un genitore mi contatta per un problema del figlio molto spesso mi vengano poste domande del tipo: “Dobbiamo venire entrambi i genitori? Cosa dobbiamo dire al bambino per convincerlo a venire? Alla fine della seduta mi dice che cosa ha mio figlio?….” Queste domande mi portano a credere che vi sia una scarsa conoscenza sugli psicologi/psicoterapeuti che si occupano di infanzia e adolescenza e, se posso, vorrei chiarire qualche dubbio e colmare qualche lacuna.
In questo articolo vorrei parlare dello psicologo/psicoterapeuta che si occupanello specifico di infanzia e adolescenza. Qualcuno potrebbe pensare che non ci sia alcuna differenza con lo psicologo che si occupa di persone adulte ma in realtà non è così. Vi faccio un solo esempio per farvi capire che differenza c’è tra un adulto che va dallo psicologo e un bambino/ragazzo. Un adulto sceglie di rivolgersi ad uno psicologo perché si rende conto di avere un problema e di dover chiedere aiuto perché da solo non ce la fa a risolverlo. Un bambino viene portato dallo psicologo dai suoi genitori perché credono che abbia un problema. L’adulto sa di aver un problema e vuole occuparsene, avendo più o meno idea di cosa andrà incontro. Il bambino non sempre è consapevole di avere un problema, non sempre è disponibile a risolverlo (a volte è solo costretto dai genitori) e spesso non ha idea di chi sia lo psicologo e cosa faccia. Potete immaginare quanto possa cambiare quindi l’approccio di uno psicologo a seconda di chi si trova davanti? Nel caso di un bambino/ragazzo è fondamentale spiegargli chi si è, cosa si fa, in che modo e per quanto tempo. E’ importante creare per lui un ambiente accogliente e sereno. E’ importante parlargli con chiarezza e semplicità e soprattutto è fondamentale prendersi tutto il tempo necessario per farsi conoscere e per costruire con lui una relazione di fiducia. Insomma il bambino/ragazzo te lo devi conquistare e non è semplice. Non sto dicendo che tutti gli ingredienti appena elencati non servano anche con gli adulti, anzi, solo che con i minori bisogna dedicarci più tempo ed attenzione proprio perché non si affidano a te volontariamente né lo fanno sin dal primo momento.
In testa all’articolo ho elencato alcune delle domande che mi vengono poste e credo di riuscire a rispondere spiegando brevemente quali sono solitamente i passaggi per la presa incarico di un minore da parte uno psicologo/psicoterapeuta.
L’ultimo passaggio riguarda il percorso terapeutico ma di questa parte vi parlerò in un prossimo articolo. Per il momento spero di aver fugato qualche dubbio. Resto a disposizione per qualsiasi domanda o riflessione. A presto.