ecco il secondo video dedicato all’età evolutiva. Vorrei condividere con tutti coloro che si occupano di bambini e ragazzi, in particolar modo con i genitori, strumenti e riflessioni per ripartire con il piede giusto in questa fase 2 dell’emergenza da COVID-19. Spero in questo modo di dare un mio piccolo contributo fino a che non potremmo tutti tornare ad uno stile di vita più vicino a quello pre corona virus. Grazie per l’attenzione e ……..RESTATE CONNESSI!
a partire da oggi apro un ciclo di video dedicati all’età evolutiva. Vorrei condividere con tutti coloro che si occupano di bambini e ragazzi, in particolar modo con i genitori, strumenti e riflessioni per ripartire con il piede giusto in questa fase 2 dell’emergenza da COVID-19. Spero in questo modo di dare un mio piccolo contributo fino a che non potremmo tutti tornare ad uno stile di vita più vicino a quello pre corona virus. Grazie per l’attenzione e ……..RESTATE CONNESSI!
continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
da oggi vorrei cominciare un ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata. A presto e restate connessi!
In questi giorni di isolamento domiciliare ci stiamo
accorgendo tutti di quanto la tecnologia ci stia aiutando a mantenere i
contatti con il resto del mondo, a tenerci informati, a continuare il nostro
lavoro sebbene in modo diverso.
Nei giorni scorsi ho pubblicato articoli in cui vi
parlavo di ambiti specifici (attenzione memoria, creatività, emozioni…) del
nostro funzionamento cerebrale e di come possono essere influenzati
dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Per ogni ambito ci siamo resi conto che
le nuove tecnologie possono avere un’influenza sia positiva che negativa e se
ciò
sia un bene o un male è ancora troppo presto per dirlo ma dovremmo comunque
tenere conto delle conoscenze che abbiamo e regolarci di conseguenza.
Alla luce di quanto detto, un modo per riuscire a sfruttare i vantaggi dell’utilizzo delle nuove
tecnologie senza incorrere nei rischi che ho elencato potrebbe essere quello di
prendere alcune precauzioni.
Vi propongo quindi un decalogo per il buon utilizzo
delle nuove tecnologie che rivolgo soprattutto a bambini e ragazzi, i cosiddetti
“nativi digitali”, che possono più facilmente cadere vittime o essere
protagonisti di un uso poco corretto e dannoso dei strumenti digitali.
Per prima cosa dovremmo tutti tener presente
che virtuale è
reale, non sono mondi diversi e distinti come li pensavamo inizialmente ma si
influenzano a vicenda. Partendo da questo presupposto potrebbe allora essere
utile seguire alcune regole:
cominciare ad utilizzare le nuove tecnologie nella fascia di età
tra i 14 e i 16 anni perché solo a questa età le competenze utili per saper
gestire con criterio questi strumenti sono sviluppate;
limitare il tempo di utilizzo dei device, in particolare per i
bambini non più di mezz’ora al giorno e per gli adolescenti non più di un’ora
al giorno;
non utilizzare i sistemi digitali in orario serale o peggio ancora
notturno perché hanno una forte influenza negativa sul ritmo sonno-veglia;
bilanciare il tempo in cui siamo connessi con interessi e passioni
da coltivare nel mondo reale e imparare che soddisfazione e piacere sono molto
più intensi e presenti quando sono legati a impegno e sacrificio;
costruire la propria identità virtuale valutando con attenzione
cosa pubblicare e cosa no perché tutto ciò che si pubblica resta per sempre
nella rete con ricadute sulla reputazione;
valutare con attenzione con chi entrare in contatto in rete e a
chi dare amicizia, in particolar modo se si è minorenni;
non rispondere a mail pericolose, minacciose o offensive ma
segnalarle a chi di dovere e bloccare immediatamente il contatto;
essere responsabili e osservare regole di
comportamento anche nel web;
scaricare
solo programmi di cui si è letta tutta l’informativa;
aggiornare
costantemente antivirus e app scaricate.
Spero che queste poche indicazioni possano esservi
utili, anche se non tutte sono facili da mettere in atto e anche se non possono
essere risolutive nel caso di problemi più importanti. Almeno possono essere un
primo passo fino a quando non ne sapremo di più, che ne dite? Mi fa piacere se
vorrete condividere le vostre opinioni o porre delle domande in proposito.
Per oggi vi saluto ma vi ricordo che sto preparando un nuovo appuntamento molto speciale per i prossimi giorni, pertanto mi raccomando, restate a casa e restate connessi!
In questi giorni di isolamento domiciliare ci stiamo
accorgendo tutti di quanto la tecnologia ci stia aiutando a mantenere i
contatti con il resto del mondo, a tenerci informati, a continuare il nostro
lavoro sebbene in modo diverso pertanto vorrei continuare a parlavi di come
l’uso delle tecnologie possono modificare il funzionamento del nostro cervello.
Ci siamo lasciati qualche
giorno fa con un post in cui vi parlavodelle influenze positive delle nuove
tecnologie sulle nostre emozioni. Ho scelto un video tratto dalla
trasmissione “Catfish” per parlarvi oggi
dei possibili risvolti negativi in cui possiamo cadere se non utilizziamo
correttamente le nuove tecnologie.
Alcuni effetti negativi che possono derivare da un uso
smodato delle nuove tecnologie sono:
L’analfabetismo emotivo (Goleman 2011)
ovvero la mancanza di consapevolezza e quindi di controllo delle proprie
emozioni e dei comportamenti a esse associati, la mancanza di consapevolezza
delle ragioni per le quali si prova una certa emozione e l’incapacità a
relazionarsi con le emozioni altrui (non riconosciute e comprese) e con i
comportamenti che da esse scaturiscono;
L’ assenza degli elementi metalinguistici propri della
conversazione faccia a faccia e dei segnali di feedback che
consentano agli attori interagenti di identificare con precisione gli aspetti
relazionali e sociali. Per esempio, lasciare il proprio ragazzo semplicemente
cambiando il proprio status su Facebook da “impegnata” a “single” è molto
diverso che dirgli “ti voglio lasciare” guardandolo negli occhi. Si suppone che
sia questo aspetto a rendere precarie le
relazioni sociali che si creano nei social
network;
L’ assenza del corpo.
Sulla rete l’identità è ridotta a un nickname,
a una foto e poche informazioni che possono rappresentare un sé ideale,
immaginario. Sfugge così la globalità
dell’individuo con le sue molteplici e contraddittorie sfumature. Il corpo
e l’intelligenza corporea sono una fonte di conoscenza di sé e reciproca, uno
strumento fondamentale e una certezza da cui partire per costruire un’identità
solida. L’identità vera diventa quindi irraggiungibile attraverso le nuove
tecnologie e il gap tra identità reale e
ideale rischia di essere sempre più ampio, anche per il soggetto stesso;
L’ empatia, intesa
come la capacità di mettersi nei panni degli altri, sottosviluppata e non esercitata mentre aumentano da un lato
aggressività, bullismo e condotte sessuali sregolate e dall’altro difficoltà
quali episodi depressivi e di ansia.
Il fenomeno del sensation seeking,
caratterizzato da una sorta di ricerca continua di emozioni,
anche estreme, capace di parcellizzare e scomporre l’esperienza interumana
facendola coincidere con l’emozione stessa. E’ come se tutta la relazione
interpersonale coincidesse con l’emozione;
L’ aumento
dell’impulsività. Quando si utilizzano le nuove tecnologie si attiva il nucleo
accumbens, importante per il sistema di ricompensa e grazie al quale proviamo
piacere e siamo motivati a soddisfare i nostri bisogni attraverso un impulso
all’azione, piuttosto che la
corteccia frontale che ha un ruolo nel controllo dell’azione. Ecco perché si reagisce in
maniera più impulsiva. Uno studio del
2013 sui videogiochi ha rilevato come alcuni di questi possano inibire la capacità dei
giocatori di tenere a freno il comportamento impulsivo e aggressivo. I
ricercatori concludono che, costringendo
i giocatori a prendere decisioni veloci in situazioni violente, si inibisce il
“controllo esecutivo proattivo” sulle reazioni impulsive. I giocatori sono
inoltre più propensi a reagire con immediatezza, ostilità o aggressività
incontrollata anche nella vita reale.
Alla luce dei vantaggi e svantaggi elencati possiamo
ribadire che le nuove tecnologie cambiano il modo con il quale noi esprimiamo i nostri
sentimenti e le nostre emozioni. Che questi cambiamenti
siano un bene o meno è ancora troppo presto per dirlo ma dovremmo comunque
tenerne conto e, in base a ciò che sappiamo, cercare di regolarci. La finale è
sempre la stessa: usate le nuove tecnologie ma con giudizio!
Ci vediamo presto online perché ho in serbo una sorpresa per voi. Nel frattempo mi raccomando, restate a casa!