COME PRENDERSI CURA DELLA MENTE DI BAMBINI E RAGAZZI? Part. 2

Ciao a tutti,

ecco il secondo video dedicato all’età evolutiva. Vorrei condividere con tutti coloro che si occupano di bambini e ragazzi, in particolar modo con i genitori, strumenti e riflessioni per ripartire con il piede giusto in questa fase 2 dell’emergenza da COVID-19. Spero in questo modo di dare un mio piccolo contributo fino a che non potremmo tutti tornare ad uno stile di vita più vicino a quello pre corona virus. Grazie per l’attenzione e ……..RESTATE CONNESSI!

COME PRENDERSI CURA DELLA MENTE DI BAMBINI E RAGAZZI? Part. 1

Ciao a tutti,

a partire da oggi apro un ciclo di video dedicati all’età evolutiva. Vorrei condividere con tutti coloro che si occupano di bambini e ragazzi, in particolar modo con i genitori, strumenti e riflessioni per ripartire con il piede giusto in questa fase 2 dell’emergenza da COVID-19. Spero in questo modo di dare un mio piccolo contributo fino a che non potremmo tutti tornare ad uno stile di vita più vicino a quello pre corona virus. Grazie per l’attenzione e ……..RESTATE CONNESSI!

Dr.ssa Pinton Michela

COME PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA MENTE? Part. 6

Ciao a tutti,

continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

Dr.ssa Pinton Michela

COME PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA MENTE? Part. 5

Ciao a tutti,

continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

COME PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA MENTE? Part. 4

Ciao a tutti,

continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

Dr.ssa Pinton Michela

COME PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA MENTE? Part. 3

Ciao a tutti,

continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

COME PRENDERSI CURA DELLA PROPRIA MENTE? Part. 2

Ciao a tutti,

continua il ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

Dr.ssa Pinton Michela

COME PRENDERSI CURA DELLA MENTE? Part. 1

Ciao a tutti,

da oggi vorrei cominciare un ciclo di video in cui vi parlo di come possiamo prevenire o contrastare il disagio psicologico che può derivare dall’isolamento sociale. Si tratta di piccole e semplici strategie che possiamo applicare tutti. Spero così di alleviare un poco il peso della reclusione forzata fino a quando questa emergenza non sarà passata.
A presto e restate connessi!

NUOVE TECNOLOGIE: COME INFLUENZANO IL NOSTRO CERVELLO?

In questi giorni di isolamento domiciliare ci stiamo accorgendo tutti di quanto la tecnologia ci stia aiutando a mantenere i contatti con il resto del mondo, a tenerci informati, a continuare il nostro lavoro sebbene in modo diverso.

Nei giorni scorsi ho pubblicato articoli in cui vi parlavo di ambiti specifici (attenzione memoria, creatività, emozioni…) del nostro funzionamento cerebrale e di come possono essere influenzati dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Per ogni ambito ci siamo resi conto che le nuove tecnologie possono avere un’influenza sia positiva che negativa e se ciò sia un bene o un male è ancora troppo presto per dirlo ma dovremmo comunque tenere conto delle conoscenze che abbiamo e regolarci di conseguenza.

Alla luce di quanto detto, un modo per riuscire a sfruttare i vantaggi dell’utilizzo delle nuove tecnologie senza incorrere nei rischi che ho elencato potrebbe essere quello di prendere alcune precauzioni.

Vi propongo quindi un decalogo per il buon utilizzo delle nuove tecnologie che rivolgo soprattutto a bambini e ragazzi, i cosiddetti “nativi digitali”, che possono più facilmente cadere vittime o essere protagonisti di un uso poco corretto e dannoso dei strumenti digitali.

Per prima cosa dovremmo tutti tener presente che virtuale è reale, non sono mondi diversi e distinti come li pensavamo inizialmente ma si influenzano a vicenda. Partendo da questo presupposto potrebbe allora essere utile seguire alcune regole:

  1. cominciare ad utilizzare le nuove tecnologie nella fascia di età tra i 14 e i 16 anni perché solo a questa età le competenze utili per saper gestire con criterio questi strumenti sono sviluppate;
  2. limitare il tempo di utilizzo dei device, in particolare per i bambini non più di mezz’ora al giorno e per gli adolescenti non più di un’ora al giorno;
  3. non utilizzare i sistemi digitali in orario serale o peggio ancora notturno perché hanno una forte influenza negativa sul ritmo sonno-veglia;
  4. bilanciare il tempo in cui siamo connessi con interessi e passioni da coltivare nel mondo reale e imparare che soddisfazione e piacere sono molto più intensi e presenti quando sono legati a impegno e sacrificio;
  5. costruire la propria identità virtuale valutando con attenzione cosa pubblicare e cosa no perché tutto ciò che si pubblica resta per sempre nella rete con ricadute sulla reputazione;
  6. valutare con attenzione con chi entrare in contatto in rete e a chi dare amicizia, in particolar modo se si è minorenni;
  7. non rispondere a mail pericolose, minacciose o offensive ma segnalarle a chi di dovere e bloccare immediatamente il contatto;
  8. essere responsabili e osservare regole di comportamento anche nel web;
  9. scaricare solo programmi di cui si è letta tutta l’informativa;
  10. aggiornare costantemente antivirus e app scaricate.

Spero che queste poche indicazioni possano esservi utili, anche se non tutte sono facili da mettere in atto e anche se non possono essere risolutive nel caso di problemi più importanti. Almeno possono essere un primo passo fino a quando non ne sapremo di più, che ne dite? Mi fa piacere se vorrete condividere le vostre opinioni o porre delle domande in proposito.

Per oggi vi saluto ma vi ricordo che sto preparando un nuovo appuntamento molto speciale per i prossimi giorni, pertanto mi raccomando, restate a casa e restate connessi!

Dr.ssa Pinton Michela

NUOVE TECNOLOGIE: COME INFLUENZANO LE NOSTRE EMOZIONI?

In questi giorni di isolamento domiciliare ci stiamo accorgendo tutti di quanto la tecnologia ci stia aiutando a mantenere i contatti con il resto del mondo, a tenerci informati, a continuare il nostro lavoro sebbene in modo diverso pertanto vorrei continuare a parlavi di come l’uso delle tecnologie possono modificare il funzionamento del nostro cervello.

Ci siamo lasciati qualche giorno fa con un post in cui vi parlavodelle influenze positive delle nuove tecnologie sulle nostre emozioni. Ho scelto un video tratto dalla trasmissione “Catfish” per parlarvi oggi dei possibili risvolti negativi in cui possiamo cadere se non utilizziamo correttamente le nuove tecnologie.

Alcuni effetti negativi che possono derivare da un uso smodato delle nuove tecnologie sono:

  1. L’analfabetismo emotivo (Goleman 2011) ovvero la mancanza di consapevolezza e quindi di controllo delle proprie emozioni e dei comportamenti a esse associati, la mancanza di consapevolezza delle ragioni per le quali si prova una certa emozione e l’incapacità a relazionarsi con le emozioni altrui (non riconosciute e comprese) e con i comportamenti che da esse scaturiscono;
  2. L’ assenza degli elementi metalinguistici propri della conversazione faccia a faccia e dei segnali di feedback che consentano agli attori interagenti di identificare con precisione gli aspetti relazionali e sociali. Per esempio, lasciare il proprio ragazzo semplicemente cambiando il proprio status su Facebook da “impegnata” a “single” è molto diverso che dirgli “ti voglio lasciare” guardandolo negli occhi. Si suppone che sia questo aspetto a rendere precarie le relazioni sociali che si creano nei social network;
  3. L’ assenza del corpo. Sulla rete l’identità è ridotta a un nickname, a una foto e poche informazioni che possono rappresentare un sé ideale, immaginario. Sfugge così la globalità dell’individuo con le sue molteplici e contraddittorie sfumature. Il corpo e l’intelligenza corporea sono una fonte di conoscenza di sé e reciproca, uno strumento fondamentale e una certezza da cui partire per costruire un’identità solida. L’identità vera diventa quindi irraggiungibile attraverso le nuove tecnologie e il gap tra identità reale e ideale rischia di essere sempre più ampio, anche per il soggetto stesso;
  4. L’ empatia, intesa come la capacità di mettersi nei panni degli altri, sottosviluppata e non esercitata mentre aumentano da un lato aggressività, bullismo e condotte sessuali sregolate e dall’altro difficoltà quali episodi depressivi e di ansia.
  5. Il fenomeno del sensation seeking, caratterizzato da una sorta di ricerca continua di emozioni, anche estreme, capace di parcellizzare e scomporre l’esperienza interumana facendola coincidere con l’emozione stessa. E’ come se tutta la relazione interpersonale coincidesse con l’emozione;
  6. L’ aumento dell’impulsività. Quando si utilizzano le nuove tecnologie si attiva il nucleo accumbens, importante per il sistema di ricompensa e grazie al quale proviamo piacere e siamo motivati a soddisfare i nostri bisogni attraverso un impulso all’azione, piuttosto che la corteccia frontale che ha un ruolo nel controllo dell’azione. Ecco perché si reagisce in maniera più impulsiva. Uno studio del 2013 sui videogiochi ha rilevato come alcuni di questi possano inibire la capacità dei giocatori di tenere a freno il comportamento impulsivo e aggressivo. I ricercatori concludono che, costringendo i giocatori a prendere decisioni veloci in situazioni violente, si inibisce il “controllo esecutivo proattivo” sulle reazioni impulsive. I giocatori sono inoltre più propensi a reagire con immediatezza, ostilità o aggressività incontrollata anche nella vita reale.

Alla luce dei vantaggi e svantaggi elencati possiamo ribadire che le nuove tecnologie cambiano il modo con il quale noi esprimiamo i nostri sentimenti e le nostre emozioni. Che questi cambiamenti siano un bene o meno è ancora troppo presto per dirlo ma dovremmo comunque tenerne conto e, in base a ciò che sappiamo, cercare di regolarci. La finale è sempre la stessa: usate le nuove tecnologie ma con giudizio!

Ci vediamo presto online perché ho in serbo una sorpresa per voi. Nel frattempo mi raccomando, restate a casa!

Dr.ssa Pinton Michela