Serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”

I miei colleghi ed io siamo veramente soddisfatti delle richieste di partecipazione alla serata di domani (ore 20.30 presso il Centro Clinico di Verona) che continuano a pervenire. Lo intendiamo come un segno che abbiamo scelto un argomento di interesse pubblico. Speriamo che anche gli argomenti che tratteremo siano di Vostro gradimento.
Vi diamo una breve anticipazione: l’emozione rabbia, la differenza tra rabbia adattiva e patologica, la differenza tra rabbia e aggressività, la differenza tra conflitto e violenza, la violenza domestica, i possibili interventi.
Restano ancora una decina di posti pertanto affrettatevi a prenotare. Ci vediamo domani sera!
https://www.eventbrite.it/o/drssa-pinton-michela-15554458338

Serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”

Mancano pochi giorni alla serata “Dalla RABBIA alla VIOLENZA”  che si terrà giovedì 24 Gennaio alle ore 20.45 presso il Centro Clinico di Verona e per introdurre questo tema vi propongo la scena di un film (un pò fortina, perdonatemi) come spunto di riflessione rispetto alla differenza tra pensiero e azione. Possiamo provare rabbia a livelli molto intensi per situazioni che riteniamo fortemente ingiuste e intollerabili ma questo non significa per forza passare ad una azione aggressiva. Si possono trovare modi alternativi per elaborare un’emozione, non credete?!

Adolescenza e sessualità: l’identità di genere.

Come promesso pubblico uno stralcio di video che parla dell’identità di genere e degli stereotipi connessi, dalla nascita all’età adulta. Questo video si connette al mio precedente post sull’identità di genere che vi invito a leggere se non l’avete già fatto.

Credo possa essere un buon spunto di riflessione su quanto la famiglia, la società e la cultura di appartenenza possono influenzare e a volte condizionare lo sviluppo naturale della propria identità. Buona visione.

* Il video originale è stato creato da generazionedisadattata.altervista.org ed è pubblicato sul canale youtube.

Adolescenza e sessualità: l’identità di genere.

simboli maschio e femmina

Qualche settimana fa ho partecipato ad una conferenza sul tema “Adolescenza e sessualità” e ho piacere di condividere con voi qualche informazione su alcuni dei temi trattati. Oggi vi parlo dell’identità di genere.

L’identità di genere è una dimensione psichica complessa, come ciascun individuo sente di essere, il suo sentimento profondo di femminilità o mascolinità. E’ composta da: l’immagine di noi stessi, la percezione di noi stessi, la percezione degli altri su di noi. E’ un processo che viene plasmato attraverso le relazioni sociali e che comincia anche prima della nascita, nel modo in cui i genitori immaginano il proprio figlio. Questo processo si definisce intorno ai 3-4 anni ma continua a plasmarsi fino all’adolescenza. Questo processo può diventare critico, doloroso se non di rottura, nel momento in cui il soggetto si percepisce diverso da come lo percepiscono gli altri. In questi casi può diventare molto difficile riuscire ad integrare le condizioni fisiche e psicologiche. Da ciò si evince che sia il temperamento del bambino che l’ambiente che lo circonda hanno un ruolo molto importante nella formazione dell’identità di genere. I comportamenti e gli atteggiamenti dei genitori influiscono sulla costruzione dell’identità di genere. A loro volta i genitori possono essere influenzati da fattori culturali e dai diversi stereotipi relativi a maschi e femmine. Il disagio verso il proprio sesso biologico può nascere quando il soggetto non si sente bene nella propria identità sessuale, quando percepisce una disarmonia tra aspetto fisico e psicologico, quando non si riconosce nel proprio corpo. In questi casi vorrebbe invece appartenere al sesso opposto perché in quello si identifica.

E’ importante non confondere l’identità di genere con l’omosessualità che consiste nell’attrazione verso persone dello stesso. L’orientamento sessuale è un’altra dimensione che si manifesta attraverso comportamenti che possono portare sintonia o distonia verso la propria identità di genere.

Spero che questa descrizione risulti sufficientemente chiara. Nel prossimo post pubblicherò un video proprio su questo argomento. Nel frattempo se volete commentare o fare qualche domanda, sarò lieta di parlarne ancora con voi.

Commento alla lezione sul Disturbo Bipolare.

lezione nisi dist. bipolare

Domenica sono stata invitata ad assistere ad una lezione dul Disturbo Bipolare nella mia vecchia scuola di specializazione. Ringrazio Antonio per questo invito. E’ stata una esperienza interessante sotto diversi punti di vista.
Per prima cosa ho apprezzato molto l’approfondimento del disturbo bipolare in età evolutiva. Condivido l’idea che in Italia questa diagnosi sia ancora molto trascurata, forse per timore, forse perchè se ne sa ancora troppo poco. E’ importante quindi insistere sulla ricerca perchè una diagnosi sbagliata e, di conseguenza un trattamento sbagliato, può portare a conseguenze negative, talvolta gravi per i piccoli pazienti.
In secondo luogo ho potuto rivivere e ricordare esperienze passate: un periodo formativo lungo, intenso e molto coinvolgente come quello degli anni di specializzazione. La fatica di passare i week end a scuola non era nulla in confronto a tutto quello che ho imparato e alle persone brave e preparate che ho conosciuto. Persone che sono state molto importanti per la mia crescita non solo professionale. Qualcuno è rimasto, di altri non ho più notizie ma la mia mente è corsa a tutti loro indistintamente e virtualmente li abbraccio tutti.
A presto con un nuovo post!