Il Centro di Psicoterapia Scaligero chiude per ferie dal 5 al 25 agosto.
In questo periodo potete contattarci tramite mail.
Auguriamo a tutti buone vacanze!

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Salve a tutti,
continua la rassegna di video sul tema dell’ansia. Oggi cercheremo di capire quando l’ansia può essere un problema transitorio o un vero e proprio disturbo psicopatologico.
In un precedente video vi ho piegato che l’ansia può diventare un problema quando si manifesta con troppa frequenza, lunga durata, alta intensità o in modo sproporzionato rispetto all’evento che l’ha elicitata. Tuttavia se tutto questo si verifica per qualche giorno, settimana o mese e poi rientra nella norma allora si tratta solo di un problema transitorio.
Si tratta invece di un vero e proprio disturbo d’ansia quando sono presenti le seguenti caratteristiche:
1. L’ansia si presenta con maggiore frequenza, durata e intensità per più di sei mesi consecutivi;
2. L’ansia invalida uno o più ambiti della vita della persona (lavorativo, familiare, relazionale….).
Considerando questi aspetti è possibile fare una prima valutazione per stabilire se si sta manifestando un disturbo d’ansia o solo un problema transitorio. In ogni caso il mio consiglio è di rivolgersi ad un professionista, psicologo o psicoterapeuta, che possa fare una vera e propria valutazione diagnostica.
A presto con un nuovo video sull’ansia e come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
eccoci con un nuovo video sull’emozione ansia. Dopo aver descritto nei video precedenti cosa sono le emozioni e in particolare la paura e l’ansia, oggi cercheremo di chiarire quando l’ansia può diventare un problema.
I criteri per cui l’ansia può diventare un problema sono diversi e sono validi anche per le altre emozioni. Ma andiamo ad elencarli.
L’ansia può diventare un problema quando:
A questo punto, se pensate di avere un problema con l’ansia provate a considerare questi criteri. Se uno o più sono presenti allora c’è un problema nella regolazione di questa emozione e se tali criteri sono presenti da più di 6 mesi potrebbe anche presente un disturbo correlato all’ansia.
In entrambi i casi vi invito a rivolgervi ad uno psicoterapeuta che possa valutare insieme a voi l’entità del problema.
A presto con un nuovo video sul tema dell’ansia e come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
continuiamo ad addentrarci nella sfera emotiva dell’ansia e della paura. Oggi vi parlo dell’emozione ansia e delle similitudini e differenze con l’emozione paura di cui vi ho parlato nel mio precedente video.
Come la paura, l’ansia è un’emozione che si prova quando si percepisce una minaccia o un pericolo. Mentre la paura si presenta in relazione ad un reale pericolo, l’ansia si manifesta in situazioni in cui la persona prevede o immagina ci possa essere un eventuale pericolo.
L’ansia come la paura ha un tono edonico spiacevole ma spesso può essere sproporzionata rispetto all’evento che l’ha elicitata e può arrivare fino al panico. L’ansia può stabilizzarsi e aumentare progressivamente nel corso del tempo, fino ad arrivare ad invalidare diversi ambiti della vita delle persone a differenza della paura.
Invece le caratteristiche dell’ansia come l’espressione del volto, le sensazioni corporee, l’impulso all’azione e la valutazione cognitiva sono le stesse della paura.
Spero che questa spiegazione sull’ansia sia stata abbastanza semplice e chiara. A presto quindi con un nuovo video su questo tema e come sempre……restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
da oggi in poi cominceremo ad addentrarci nell’ambito di una particolare sfera emotiva che riguarda la paura e l’ansia. Proveremo a definire queste due emozioni per cogliere similitudini e differenze. In questo video vi parlerò nello specifico della PAURA.
La paura è un’emozione che si riferisce ad una situazione di minaccia o pericolo attuale o che ci si prefigura nel futuro. È caratterizzata dall’elemento sorpresa perché arriva in modo inaspettato e da un restringimento dell’attenzione ad una parte limitata dell’esperienza da cui proviene la minaccia o il pericolo.
È una delle emozioni primarie o di base perché innata, universale e con una funzione utile alla sopravvivenza, infatti ci aiuta a prepararci e a difenderci di fronte ad un potenziale pericolo. Ha però un tono edonico spiacevole.
Le caratteristiche della paura sono: espressione facciale con bocca semiaperta, occhi sbarrati e fissi, fronte corrucciata e muscoli del viso in tensione; sensazioni corporee differenti a seconda dell’intensità dell’emozioni (quando la paura è improvvisa e acuta il battito cardiaco decelera, la tensione muscolare si allenta, si abbassa la pressione e la temperatura, quando la paura è intensa ma non catastrofica il battito e la respirazione accelerano e la tensione muscolare aumenta); impulso all’azione differente a seconda dell’intensità dell’emozione (paralisi e incapacità reattiva fino allo svenimento quando la paura è acuta e improvvisa, preparazione all’attacco o fuga quando è intensa ma non catastrofica); valutazione cognitiva relativa a pensieri di minaccia e pericolo e a come proteggersi e difendersi.
Le cause della paura possono essere diverse ma si possono riassumere nelle seguenti categorie:
Spero che questa breve descrizione sulla paura vi torni utile. Nel prossimo post ci concentreremo sull’ansia. A presto e restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Salve a tutti,
ora che abbiamo concluso il ciclo di video sui miti sulle emozioni ed abbiamo sfatato tante credenze, possiamo arrivare a definire cosa sono le emozioni e perché le proviamo.
Le emozioni sono processi ed esperienze complesse che coinvolgono l’intero organismo. Sono degli stati affettivi intensi e di breve durata, con una precisa causa (interna o esterna). Hanno un inizio, una durata e una fase di attenuazione.
Le emozioni sono costituite da quattro elementi che le caratterizzano: l’espressione facciale (soprattutto gli occhi e la bocca), le sensazioni corporee (come ad es. la temperatura corporea, la tensione muscolare, il respiro e la frequenza cardiaca), l’impulso all’azione (una sorta di spinta interiore ad agire in certo modo per esempio fuggire, attaccare o cercare protezione) e una valutazione cognitiva (ovvero dei pensieri connessi con ciò che si prova).
Se ricordate i post precedenti, sapete che le emozioni non sono né positive né negativa, né giuste né sbagliate, né belle né brutte perché tutte hanno una funzione. Le emozioni infatti ci aiutano a capire ciò che ci succede, decodificare e interpretare gli eventi e le situazioni vissute e ci aiutano a predisporci all’azione. Certo alcune emozioni hanno un tono edonico piacevole ed altre spiacevole ma sono comunque tutte utili, addirittura alcune sono fondamentali per la nostra sopravvivenza.
Spero che queste informazioni vi aiutino a fare chiarezza su ciò che provate e ad accettare di più le vostre emozioni anche quelle più sgradevoli e di difficile gestione.
Con questo video concludo la parte introduttiva sulle emozioni e dal prossimo cominciamo ad entrare nel merito di un’emozione specifica che è l’ansia. A presto allora e restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Mito n.10: “Mostrare le proprie emozioni è un segno di debolezza!”
Salve a tutti,
eccoci arrivati all’ultimo video del ciclo “I 10 miti più comuni sulle emozioni”. Oggi parliamo del mito n.10: “Mostrare le proprie emozioni è un segno di debolezza!”
Quante volte ho sentito questa frase! È un pregiudizio piuttosto comune e anche datato. Anni addietro era applicato soprattutto al genere maschile e si sentivano frasi del tipo “gli uomini non piangono!”.
Oggi mi capita di sentire pregiudizi simili sia dai maschi che dalle femmine. Molte persone credono infatti che se mostrano le loro emozioni, alcune emozioni in particolare come la paura, la timidezza o la tristezza, per prima cosa verranno giudicati negativamente e in seconda battuta gli altri potrebbero approfittarsi di loro perché in un momento di fragilità.
Ammesso che nella vita può capitare di incontrare delle persone poco sensibili, poco empatiche o addirittura che hanno interesse a ferire gli altri, teniamo presente che si può scegliere di allontanarsi da questo tipo di persone o lasciarle dire senza farci toccare dai giudizi o dalle critiche.
Esprimere le emozioni non significa necessariamente essere vulnerabili!
Mi preme spiegare che l’espressione delle emozioni è fondamentale per relazionarci con le altre persone, è una delle funzioni principali della comunicazione verbale e non verbale. Esprimere le emozioni ci permette di trasmettere dei messaggi su chi siamo, come ci sentiamo, come stiamo vivendo una situazione e cosa vogliamo. Ci permette di influenzare i nostri interlocutori e permette a chi ci è vicino di comprenderci e di darci un feedback. È di conseguenza una parte fondamentale della costruzione e del mantenimento dei rapporti con gli altri.
Inoltre esprimere le emozioni è segno di una grande consapevolezza di sé e paradossalmente di sicurezza, di forza, non di debolezza. Non è vero forse che ammiriamo le persone capaci di esprimere liberamente come si sentono? Queste persone non ci sembrano molto coraggiose?
Allora perché invece quando si tratta di noi stessi crediamo di essere deboli quando mostriamo le nostre emozioni? Temo che si usino due pesi e due misure tra sé e gli altri.
Pertanto, se in futuro avrete dei dubbi sull’esprimere o meno le vostre emozioni, ricordatevi quanto è importante per voi stessi e per le relazioni che intessete con gli altri. Provate a non tenervi tutto dentro o nascondere ciò che sentite ma comunicatelo apertamente e forse resterete stupiti delle reazioni di chi vi circonda.
La prossima settimana parleremo di un nuovo argomento perciò mi raccomando….restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Mito n.9: “Le emozioni possono comparire senza ragione!”
Salve a tutti,
siamo al penultimo video sui miti sulle emozioni ovvero il mito n. 9: “le emozioni possono comparire senza ragione!”
Mi capita spesso di sentirmi dire: “Dottoressa mi sento triste (in ansia o arrabbiato) e non so perché, non riesco a capire cosa mi stia succedendo. Non ci sono dei motivi particolari”.
È vero che a volte percepiamo le emozioni come uno stato intenso che compare all’improvviso. Senza preavviso e apparentemente senza motivo ma vi ricordate quando nei miei post precedenti ho spiegato che tutte le emozioni hanno una funzione?
Se teniamo a mente questa premessa è chiaro che ogni emozione la proviamo per un motivo. Il problema è che non sempre siamo consapevoli di quel motivo.
La consapevolezza è la capacità di rendersi conto, di avere coscienza e conoscenza di sé e dei propri stati mentali (pensieri ed emozioni). Ci sono persone che hanno una buona consapevolezza di sé e altre scarsa.
Il lato positivo è che la consapevolezza, essendo un’abilità, si può sviluppare e incentivare. Migliorando la consapevolezza si diventa più capaci di identificare, discriminare, riconoscere ed esprimere le emozioni e si impara a riconoscere i motivi per cui si presentano nel nostro vissuto quotidiano. Si tratta solo di allenarsi e in futuro vedremo come.
A presto con un nuovo video sull’ultimo mito sulle emozioni ovvero il mito n.10: “mostrare le emozioni è un segno di debolezza!” E come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Mito n.8: “Le emozioni sono inutili!”
Salve a tutti,
rieccoci con un nuovo video sui miti sulle emozioni ovvero il mito n.8: “Le emozioni sono inutili!”
Sicuramente chi mi ha seguito nei precedenti video saprebbe già ribattere a questo mito, ma per coloro che si fossero connessi solo ora cercherò di dare delle spiegazioni chiare e utili sull’argomento.
Le emozioni, tutte le emozioni, hanno una funzione. La funzione principale delle emozioni è dare senso e significato a ciò che ci accade e guidare di conseguenza il nostro comportamento. Sono un ponte tra noi e l’ambiente che ci circonda e ci permettono di decodificare il mondo in cui viviamo.
Capite quanto sono importanti?
Addirittura nella nostra storia evolutiva, le emozioni primarie sono state utili alla nostra sopravvivenza come esseri umani e tuttora lo sono.
Provate a pensare all’emozione paura. Se non avessimo questa emozione, non avremmo paura di nulla. Qualcuno potrebbe pensare che questo potrebbe essere un vantaggio ma non aver paura significa anche non saper discriminare se si è in presenza di un pericolo oppure no. La paura ci permette di fermarci, di osservare attentamente, di valutare la presenza o meno di una minaccia o pericolo e di predisporci alla difesa. La paura è quell’emozione che ci aiuta a proteggerci. Senza non faremmo mai nulla per proteggerci, per difendere la nostra incolumità. Banalmente potremmo decidere di andare a passeggiare in autostrada o lanciarci dal decimo piano di un palazzo. A dire il vero senza questa emozione non potremmo fare nulla di tutto questo perché saremmo estinti da tempo, basti pensare a tutti i pericoli in cui poteva incorrere l’uomo preistorico.
Teniamo sempre a mente che le emozioni sono utili anche se non sempre conosciamo i motivi per cui le proviamo ma in tal caso si tratta solo di allenare la nostra consapevolezza e anche quei motivi diventeranno per noi chiari.
A presto con un nuovo video sul mito n.9: “Le emozioni possono comparire senza alcuna ragione!” e come sempre…..restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton
Mito n.7: Essere emotivi significa perdere il controllo!
Salve a tutti,
ecco un nuovo video sul mito n.7 sulle emozioni: “Essere emotivi significa perdere il controllo!”
Comincerei a discutere questo mito analizzando la prima parte di questa affermazione. Cosa significa essere emotivi?
Le emozioni primarie sono innate e universali ovvero sono provate da tutti gli esseri umani sin dalla nascita in ogni parte del mondo. Di conseguenza possiamo dire che tutti gli esseri umani sono emotivi.
Spesso si usa l’aggettivo “emotivo” per indicare una persona particolarmente sensibile alle emozioni. Ed effettivamente ci sono delle persone che percepiscono le emozioni con maggiore frequenza, durata e intensità.
Significa che le persone sensibili alle emozioni sono naturalmente portate a perdere il controllo?
Non è detto. Una delle caratteristiche delle emozioni è l’impulso all’azione ovvero ogni emozioni ha in sé una certa spinta all’azione. Per esempio chi ha paura potrebbe sentire l’impulso di fuggire, chi prova rabbia di attaccare e chi è felice di saltare di gioia. Tuttavia un impulso all’azione non è un’azione vera e propria, tanto è vero che in certe circostanze sentiamo un impulso ad agire in un certo modo ma non lo facciamo. Tornando all’esempio della rabbia, una persona molto arrabbiata potrebbe sentire l’impulso a rompere qualcosa o a tirare un pugno a qualcuno ma si astiene dal farlo. Questo avviene perché al di là dell’impulso all’azione esiste la valutazione cognitiva che ci permette di decidere se mettere in atto o meno un certo comportamento.
Ecco perché, anche se si è persone molto sensibili, non è detto che si perda il controllo e si agisca in modo dannoso o pericoloso.
Certo esistono persone impulsive che mettono in atto questo tipo di comportamenti ma per fortuna questa non è la norma.
A presto con un nuovo video sul mito n.8: “Le emozioni sono inutili!” E come sempre….restate connessi!!!
Dr.ssa Michela Pinton