Nell’ambito del Convegno “I giovani e i disagi della sessualità” di qualche mese fa, un medico di base ha elencato le difficoltà che incontra quotidianamente nel tentare di occuparsi della fascia di età adolescenziale e mi sono resa conto che sono circa le stesse difficoltà che incontro io come psicoterapeuta.
I problemi di salute degli adolescenti che possono richiedere l’intervento sia di medici che degli psicoterapeuti sono i più diversi perché si spazia dai problemi d’ansia, alla depressione (in alcuni casi con rischio suicidario), ai disturbi alimentari, all’assunzione e abuso di sostanze come alcol, fumo e droghe, a fenomeni come la dipendenza da internet, la dipendenza dal gioco d’azzardo, il bullismo e molti altri problemi ancora. Insomma i rischi che corre un adolescente sono molti, soprattutto se cade in uno di questi problemi e non riesce ad accedere ad interventi e cure adeguate.
I motivi per cui gli adolescenti accedono con fatica ai servizi a loro dedicati sono diversi:
- non credono di essere tutelati dal punto di vista della privacy perché vengono accompagnati dai genitori e non si sentono quindi liberi di comunicare tutto ciò che li riguarda;
- hanno spesso difficoltà logistiche per poter arrivare da soli nello studio del professionista;
- esiste un gap generazionale tra adolescente e professionista che può essere vissuto come un ostacolo ad una reale comprensione scevra dal giudizio;
- a volte i professionisti tendono ad usare un linguaggio tecnico, poco comprensibile e distante dal linguaggio degli adolescenti;
- cercano le informazioni sui loro problemi nella rete;
- hanno difficoltà a mantenere nel tempo un eventuale percorso terapeutico.
Come psicoterapeuta, a questo elenco di difficoltà, posso aggiungere anche il problema economico, visto che gli adolescenti dipendono ancora economicamente dai genitori e, ancora una volta, i pregiudizi. Spesso mi capita di essere contattata da genitori e/o insegnanti che rilevano un problema nel proprio figlio o alunno adolescente, il quale però si rifiuta categoricamente di incontrarmi e parlare con me. Spesso si comportano in questo modo perché sono convinti di non avere un problema e il solo fatto di accedere al mio studio significherebbe il contrario. In altri casi, magari concordano sul fatto di avere qualche problema ma sono convinti di potersela cavare da soli o con l’aiuto degli amici.
Potete constatare da soli che gli ostacoli nel trattare gli adolescenti sono tanti e difficili da superare, anche se questa fascia d’età forse è quella che corre maggiori rischi e ha maggior bisogno di aiuto. Per questo motivo, nel mio prossimo post proverò a dare qualche informazione e qualche spunto di riflessione nel tentativo di abbattere qualcuno di quegli ostacoli di cui sopra.
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