Interessante affermazione questa! Chi lo afferma dovrebbe poi aggiungere come fa a risolvere un problema. Secondo me le persone che devono affrontare un problema si dividono in due categorie: quelle che contano solo su loro stesse e quelle che chiedono aiuto. E come si chiede aiuto? Comunicando. E come si risponde ad una richiesta di aiuto? Sempre comunicando. Questo succede nella normalità della vita quotidiana di chiunque e questo è quello che fanno anche gli psicologi: danno un aiuto usando come strumento principale il colloquio.
Forse può tornare utile spiegare brevemente in cosa consiste il colloquio con uno psicologo. La differenza tra rivolgersi ad un parente/amico ed uno psicologo consiste nel fatto che quest’ultimo è formato per utilizzare il colloquio come strumento di indagine e di valutazione finalizzato a raccogliere tutte le informazioni utili per comprendere e aiutare una persona. Lo psicologo ha competenze teoriche e esperienza per usare il colloquio come forma di conoscenza dell’altro. Pone tutta la sua attenzione con un ascolto privo di giudizio e con sincera partecipazione su ciò che il soggetto dice, su come lo dice, e sulle modalità relazionali. Dopo aver raccolto tutte le informazioni può formulare delle ipotesi sulla persona e sul suo problema, integrando queste informazioni con le conoscenze tratte dall’esperienza e dalle conoscenze teoriche. La finalità sarà quella di giungere ad una migliore comprensione dei bisogni e delle motivazioni della persona e del loro possibile collegamento con il problema presentato.
Insomma se normalmente ci si affida a parenti e amici per chiedere un aiuto parlando con loro perché non provare a chiedere un aiuto ad una persona più esperta? E non mi dilungo sui vantaggi di poter parlare con una persona non coinvolta a livello relazionale e quindi più obiettiva e priva di pregiudizi. Aggiungo solo una postilla se qualcuno avesse ancora qualche dubbio.
La psicoterapia cognitivo comportamentale, modello a cui mi riferisco nella pratica professionale, è attualmente considerata una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace dal punto di vista scientifico da una considerevole e consolidata mole di ricerche empiriche (evidence-based medicine) di carattere internazionale. La psicoterapia cognitivo comportamentale, per la sua rigorosa base empirica, domina le linee guida internazionali per i trattamenti psicosociali ed è il trattamento di prima linea per molti disturbi, come raccomandato dalle linee guida del National Institute for Health and Care Excellence e dell’American Psychological Association.
Se avete domande o riflessioni da aggiungere a questo mio scritto, non esitate a postare altrimenti ci si ritrova per il prossimo articolo. Buona serata.